Le emozioni e i sentimenti non sono la stessa cosa. Sono, entrambi, derivati degli impulsi, ma rappresentano due concetti differenti pur molto vicini tra loro. Il sorriso, per esempio, è una manifestazione del volto umano che risponde a un impulso. Il bel bambino, nella foto, sorride in risposta a un evento che gli fa provare gioia.
E allora la gioia che cosa è? La gioia è un’emozione, ovvero uno stato mentale che deriva da uno stimolo. Quando la gioia è parte del nostro quotidiano e quando siamo in grado di gestirla, allora diciamo che siamo felici.
E allora la felicità che cosa è? La felicità è un sentimento, cioè una condizionecognitiva ed emotiva che dura nel tempo. Quel bel bambino nella foto è, ora, un adulto felice.
Se gli impulsi sono innati, ovvero fanno parte del nostro sistema cognitivo fin dalla nascita (e anche un po’ prima, a dire la verità), le emozioni si collocano a metà, tra la natura e la cultura nella quale siamo cresciuti e inseriti. I sentimenti, invece, sono quasi esclusivamente un fenomeno culturale, cioè dipendono dall’ambiente in cui siamo collocati.
Quindi l’amore non è uguale per tutti? No! L’amore è diverso in base alla propria cultura, ma anche in base all’educazione che abbiamo ricevuto e in base all’individuo che siamo diventati nel corso del nostro sviluppo. E ciò che per noi è amore, per un altro potrebbe essere qualcosa di diverso.
Attraverso la psicoducazione alle emozioni e ai sentimenti, si possono apprendere gli strumenti per conoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni ma anche per gestire la risposta alle emozioni altrui. L’obiettivo della psicoeducazione è il potenziamento della competenza emotiva.
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